Storia

Una piccola colonia di pastori provenienti dalla vicina Corsica, a partire dalla metà del seicento, prende possesso dell'arcipelago e, soprattutto, dell'isola madre.

Le isole erano disabitate: le uniche probabili presenze sull'isola maggione furono delle stazioni militari romane e, a Santa Maria, a metà del duecento, un convento di monaci.

Le isole intermedie erano frequentate dai pirati barbareschi per le loro scorribande, ma non furono mai abitate finchè gruppi di pastori corsi decisero di porre fine alla loro condizione di transumanti, fermandosi nell'isola maggiore, ponendo le basi per la nascita della comunità di La Maddalena.

Ma vediamo quali eroi e personaggi storici famosi hanno solcato le acque di questo arcipelago...

  • Domenico Milleire

1793. arriva Napoleone Bonaparte, il futuro imperatore di Francia è costretto alla ritirata da Domenico Millelire eroe della resistenza maddalenina. Napoleone venne qui il 22 Febbraio 1793, con la spedizione francese comandata dal corso Colonna Cesari: 22 navi, seicento uomini. 

Napoleone aveva solo 24 anni, era luogotenente colonnello. Napoleone, dopo aver preso terra a S.Stefano da dove bombardava sistematicamente La Maddalena, il 25 Febbraio ricevette l'ordine (piuttosto frettoloso, si disse) di Colonna Cesari che, spaventato dalla resistenza incontrata, faceva rientrare la flotta verso la Corsica.

L'Eroe della resistenza maddalenina fu il nocchiero Domenico Millelire, 32 anni, che con i suoi cannoni aveva sparato da ogni posizione: da Punta Tegge, all'estremo sudovest dell'isola, dalla costa sarda ( dove aveva portato di notte il suo cannone), perfino da una scialuppa con cui era entrato fino in mezzo alle navi francesi. 

Ebbe promozione, denaro e una medaglia d'oro, a suo fratello Agostino era già stato assegnato lo stesso premio qualche anno prima. A suo fratello Agostino toccò la seconda. Il palazzo comunale di La Maddalena conserva ancora, su un piccolo basamento, una delle "palle di Napoleone".

  • Napoleone Bonaparte

Rimediò una cocente sconfitta nel 1793 quando,nel tentativo di conquistare La Maddalena per sottrarla ai Savoia, fu costretto alla ritirata dal valoroso marinaio maddalenino Domenico Millelire che, con un autentico " colpo di mano ", mise in fuga il futuro imperatore francese.

Un gesto che consentì al nocchiere della regia marina sarda di guadagnarsi la medaglia d'oro al valore militare, la prima nella storia della marina italiana.

  • Barone Giorgio Andrea des Geneys

L'ammiraglio della modesta flotta del Regno Sabaudo arrivò a La Maddalena alla fine del '700 e qui rifondò la marina militare del regno avvalendosi della preziosa opera dei maddalenini e delle loro straordinarie capacità marinaresche

Da allora La Maddalena con il suo Arcipelago diventarono una piazzaforte militare di notevole importanza nel periodo delle guerre napoleoniche, fino al 1815. La Marina Militare italiana ha una secolare e radicale presenza nell'Arcipelago, tanto che la comunità locale non ha mai reciso il cordone ombelicale che a essa la lega.

  • L'ammiraglio Oratio Nelson

Voleva La Maddalena e non Malta. Strategicamente la riteneva più importante. Londra, però, non gli diede retta. Ciò nonostante, il grande ammiraglio rimase per più di un anno con la flotta nel mare dell'Arcipelago. 

Il Duca di Bronte ebbe rapporti di stima e di amicizia sincera con la comunità maddalenina e, prima di salpare per Trafalgar, donò agli isolani un crocefisso e due candelabri d'argento che si trovano tuttora custoditi nella parrocchia di S. Maria Maddalena.

  • Il Generale Giuseppe Garibaldi

L'eroe dei due mondi scelse l'Arcipelago e la sua Caprera prima come luogo d'esilio e poi come sua fissa dimora.

A Caprera Garibaldi visse da contadino e da marinaio in assoluta semplicità, attorniato dai suoi amici maddalenini, molti dei quali fedelissimi compagni, come il "Maggiore Leggero", nome di battaglia di Giovanni Battista Culiolo.

A Caprera, luogo sacro dell'epopea garibaldina e del Risorgimento, fu pensata anche l'unità d'Italia e da Caprera, Garibaldi partì per il grande sogno unitario.
Ci tornò per rimanerci per sempre. "Caprera sarà il mio Parco", così fece scrivere l'eroe su un grande masso di granito, all'ingresso della sua dimora.

La "Casa Bianca" di Caprera è un museo nazionale e rappresenta una delle tappe più suggestive e significative nel percorso storico dell'unità nazionale.