DISTRIBUZIONE: questa specie di orchidea spontanea è presente in Europa, nel bacino del Mediterraneo e nella regione del Caucaso, con una lacuna geografica nelle Alpi Dinariche. In Italia è diffusa su tutto il territorio nazionale. Nell’Arcipelago di La Maddalena è molto comune nelle isole maggiori, mentre è meno frequente nelle isole minori.
HABITAT: la Spiranthes spiralis cresce nelle praterie, radure, cespuglieti e margini di boschi, su una grande varietà di terreni, con preferenza per i luoghi soleggiati, fino a 1200 m di quota. Nel Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena vive principalmente in zone alberate, nella macchia mediterranea, o lungo i bordi degli sterrati.
DESCRIZIONE: la Treccia di dama è una pianta alta all’incirca 15-25 cm, con fusto verde e sottile, provvisto di fitti brevi peli bianchi. Apparato radicale caratterizzato dalla presenza di rizo-tuberi muniti di radici ingrossate. Foglie basali ovato-ellittiche ad apice acuto, di colore verde scuro e più o meno lucide, a formare una rosetta laterale. Foglie cauline in alto generalmente ridotte a piccole brattee fogliari di colore verdastro, o sbiancate. Infiorescenza lineare multiflora, con fiori riuniti in una caratteristica spiga densa e spiralata, munita di una finissima pelosità bianca. I fiori di questa orchidea spontanea sono piccoli e sessili, di colore bianco-verdastri, muniti di brattee fiorali ovato-acuminate, di colore verde e più lunghe dell’ovario. Sepali divisi, di colore bianco-verdastro, quello centrale ricurvo in avanti, mentre quelli laterali divergenti, o anch’essi più o meno ricurvi in avanti. Petali più piccoli e riuniti sotto il sepalo centrale. Labello intero linguiforme anch’esso di colore bianco, ma con una caratteristica macchia verde e con margine sfrangiato e ondulato. Sperone completamente assente.
OSSERVAZIONI: il ciclo vitale di questa orchidea selvatica è molto particolare e presenta un evidente sfasamento delle fasi di accrescimento e riposo vegetativo, comportando la sovrapposizione temporale tra due differenti cicli. Infatti la rosetta di foglie basali che è visibile al momento della fioritura, si presenta lateralmente rispetto al fusto fiorifero, perché proviene da una gemma di accrescimento differente. Da questa rosetta laterale si formerà il nuovo fusto per la stagione successiva, mentre la rosetta basale che è servita per l’accrescimento del fusto dell’anno in corso sarà già inesorabilmente secca. I fiori di questa orchidea emanano un intenso profumo e sono muniti di ghiandole nettarifere, per attirare alcune specie di api e vespe. Oltre all’impollinazione entomogama, questa orchidea ha evoluto anche la possibilità di riprodursi per via vegetativa, grazie alla presenza di tubercoli radicali ingrossati.
ETIMOLOGIA: il nome specifico, come anche quello di tutto il genere, si riferisce alla particolare struttura dell’infiorescenza che si avvolge lungo il proprio asse a formare una spira.
Foto: Fabio Presutti
Testi: Marco Iocchi e Fabio Presutti