Nel cuore dell’isola, l’escursione a Poggio Zonza offre l’appassionante occasione di ripercorrere i luoghi in passato abitati da pastori provenienti dalla vicina Corsica, primi residenti in forma quasi stanziale di Caprera già a partire dalla fine del 1600. Della loro vita selvaggia, in ritirata clandestinità tra la vegetazione e i graniti, rimangono poche tracce di modeste abitazioni fatiscenti, le cosiddette “antiche case corse”.
Dalla strada asfaltata per Arbuticci, prendendo il bivio a destra per Poggio Rasu, a 450 metri, si incontra l’imbocco del sentiero che risalendo il ripido pendio, bordato di meravigliosi corbezzoli, essenza “nobile” della macchia mediterranea, arriva ai piedi del Poggio, dove immersi nella vegetazione vi sono i ruderi di un’antica casa. Si valica l’altura, avendo difronte a sé una prospettiva panoramica magnifica, e in discesa si prosegue fino alla fonte Capriona. Da questo punto, girando a sinistra, si percorre per un breve tratto la strada asfaltata per imboccare nuovamente il sentiero in corrispondenza della segnaletica.
A pochi passi ci si imbatte nei ruderi della casa corsa sita ai piedi del poggio, appartenuta alla famiglia Zonza, da cui la derivazione della toponomastica dell’intera area, attualmente in condizioni di forte degrado. Difronte alle rovine si riesce a osservare appena il vecchio forno, ormai completamente ricoperto dalla vegetazione.
La camminata si conclude, sotto una rada pineta con una cornice panoramica di grande effetto sul canale della Moneta e sull’isola della Maddalena.
Testo: Patrizia Calnago