Barlia di Robert

Barlia robertiana (Loisel.) Greuter

DISTRIBUZIONE: questa specie di orchidea selvatica è presente nella maggior parte dei paesi del bacino del Mediterraneo occidentale, dall’Africa settentrionale e dalla penisola iberica, fino alla Turchia, all’Anatolia e Cipro. In Italia è piuttosto diffusa con alcune lacune sulle Alpi ed in Italia centrale. Nell’Arcipelago di La Maddalena è molto rara, in quanto è stata ritrovata in una singola stazione su una delle isole maggiori.

HABITAT: la Barlia di Robert cresce nelle praterie, incolti, cespuglieti e margini di boschi termofili, in luoghi luminosi o debolmente ombreggiati, fino a 900 m di quota.

DESCRIZIONE: Barlia robertiana è pianta robusta alta generalmente 25-60 cm, con fusto ingrossato, spesso bruno o violaceo in alto, portante alla base 5-10 foglie grandi e lucide, di forma ovata, od oblunga. Normalmente le 2 foglie inferiori sono più grandi e divergenti orizzontalmente, senza però mai essere distese al suolo, mentre  più in alto, le altre foglie divengono man mano più piccole e avvolgenti il fusto, fino ad essere chiaramente dirette verso l’alto. Infiorescenza grande e densa, di forma subcilindrica, con numerose brattee fiorali di colore roseo-vinoso, o variamente sfumate di viola, che alla base dell’infiorescenza possono essere più lunghe dei fiori stessi. Quest’ultimi sono numerosi (fino a 60), grandi e normalmente di aspetto carnosetto; di colore variabile, dal bianco nella parte centrale e rosato-vinoso verso l’esterno, fino al porporino-violaceo, a volte con sfumature verdastre. Sepali e petali liberi, ma raccolti a formare un casco chiuso che racchiude il ginostemio. Labello grande (fino a 2 cm), trilobo e pendente verso il basso, con frequenti macchie e strie rosso-porporine. Lobi laterali arcuati e ripiegati all’indietro, con margini esterni molto ondulati e sempre più corti rispetto al lobo centrale, che è chiaramente diviso a sua volta in 2 lobuli ottusi e divergenti. Sperone breve e tozzo.

OSSERVAZIONI: è una delle orchidee selvatiche a fioritura più precoce (al sud può iniziare a fiorire già da Dicembre). I suoi fiori, pur essendo muniti di sperone, solitamente non producono nettare, ma ricevono colonie di Dysaphis tulipae, una particolare specie di afidi che producono una melata zuccherina molto appetita da Bombus hortrum, un bombo che è un ottimo impollinatore. L’infiorescenza grande e vistosa, è facilmente riconoscibile all’interno delle praterie ancora in riposo vegetativo e viene purtroppo spesso raccolta dall’uomo per vani propositi ornamentali. E’ quindi da considerarsi fortemente minacciata e a rischio d’estinzione e pertanto il suo danneggiamento e la sua raccolta sono assolutamente vietati dalla normativa vigente all’interno del Parco Nazionale dell'Arcipelago di La Maddalena.

ETIMOLOGIA: il nome generico è dedicato al botanico nizzardo Jean Baptiste Barla (1817-1887), mentre il nome specifico è in onore del botanico francese Gaspard Nicolas Robert (1776-1857).

 

Foto: Fabio Presutti
Testi: Marco Iocchi e Fabio Presutti

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